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Ecco le cose positive che accadono nei periodi di crisi

Bisogna imparare a cogliere sempre il meglio da ogni situazione, soprattutto nei periodi di maggiore crisi. Le cose infatti, possono cambiare, anche in modo positivo a volte. Sembra strano, ma proprio durante i periodi di maggiore dolore si capiscono le situazioni veramente importanti e chi è veramente legato a noi.

Secondo moltissimi esperti, è proprio nei momenti di crisi che accadono le cose migliori. Questo gli orientali lo sanno bene che colgono lxopportunità proprio durante i periodi di maggiore disperazione. Saper sopravvivere ad un periodo altamente negativo è importante per  accettare con maggiore consapevolezza e maturità le sconfitte e le dure prove che la vita ci riserva.

La parola crisi in realtà rimanda etimologicamente al concetto di scelta, al momento che separa una maniera di essere diversa da altra precedente. In cinese, infatti, la parola crisi è composta da due ideogrammi: il primo “wei” significa problema, mentre il secondo “ji” significa opportunità. Opportunità quindi di resilienza di risalita, capacità di saper affrontare i problemi e coglierne lxopportunità. La parola crisi quindi non è sempre sinonimo di sofferenza e disperazione ma di rinascita.

Nascondere la testa sotto la sabbia non aiuterà mai nessuno a sentirsi meglio e questo è logico. La tristezza è un’emozione esattamente come la gioia che va accolta e ascoltata. Durante i periodi di tristezza, infatti si cresce, si impara ad ascoltare anche il silenzio e le cose che accadono nei giorni di buio. Le persone quando soffrono imparano a circondarsi solo di gente importante e capiscono davvero cosa vogliono per non soffrire più.

Chi soffre per amore impara a capire cosa vuole dallxaltro. Chi soffre per una perdita impara a capire cosa prova dentro e come affrontare i momenti di abbandono. Lxabbandono stesso, spesso è visto come un momento di forte sofferenza, sofferenza che però poi fortifica. Le persone che hanno avuto lxopportunità di soffrire almeno una volta nella vita hanno capito il senso della gioia e della crescita. La sofferenza in qualche modo porta sempre ad una crescita, ad una maturità interiore, ad una consapevolezza maggiore. Secondo gli esperiti ci sono dei motivi per cui è positivo avere dei momenti di crisi: Per prima cosa:

1. Chi ha avuto una crisi impara a capire che ci sono poche persone che ci resteranno sempre accanto:

Ex dimostrato che nei giorni senza luce, senza sole e calore, solo le persone che ci amano davvero restano accanto a noi. Solo chi ci vuole bene ci farà da spalla su cui piangere e rinuncerà alle sue ore di xlucex per accogliere il nostro dolore e la nostra negatività.

2. Chi ha avuto una crisi impara a non giudicare più nessuno:

Chi ha avuto momenti neri, di solitudine e di giudizio negativo, impara a non giudicare più niente e nessuno e impara ad augurare il meglio anche agli altri. Chi soffre capisce che il dolore è brutto è vero ed è difficile da superare. Giudicare è superficiale, le persone che giudicano sono superficiali e spesso non capiscono il dolore altrui.

3. Chi ha sofferto impara a chiedere aiuto:

Solo chi soffre davvero impara a chiedere aiuto, a servirsi della mano degli altri. Chi chiede aiuto capisce che ha bisogno del conforto di una persona. Chiedere aiuto significa imparare a capire e percepire i propri limiti. I limiti sono nella testa e il dolore spesso aiuta a superarli. Vivere e crescere significa soprattutto fronteggiare problemi e difficoltà inaspettate.

4. Chi ha sofferto deve imparare a focalizzarsi su ciò che ha e non su ciò che gli manca:

Le persone hanno un sacco di cose per cui essere grate e anche felici. Nei momenti di crisi è importante fare il punto della situazione e capire le cose che si hanno. Bisogna imparare ad apprezzare ciò che la vita ci dona, ciò che ci riserva. Il meraviglioso universo che ci circonda, l’aria fresca, le persone i, i tanti piccoli momenti di gioia che ogni giorno è in grado di regalarci. A volte è necessario lasciare andare ciò che si è perso e concentrarsi su tutto ciò di prezioso che ci rimane intorno a noi e che spesso abbiamo ignorato.