Coldiretti pubblica la classifica degli alimenti nocivi per lʼuomo. Dalle nocciole turche al pesce spagnolo e vietnamita, alle spezie indiane. Sono solo alcuni dei cibi meno salutari per l’uomo che Coldiretti ha redatto ne “La classifica dei cibi più pericolosi”, presentata al Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione di Cernobbio ed elaborato sulla base del Rapporto del Ministero della Salute sul sistema di allerta Ue per rischi alimentari. In Italia grazie a regole restrittive siamo più cautelati.

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Sul podio della black list: nocciole turche, arachidi cinesi e spezie indiane – Se le nocciole e l’altra frutta secca dalla Turchia contaminate da aflatossine cancerogene sono quelle che hanno fatto scattare il maggior numero di allerta comunitari, a seguire da vicino ci sono le arachidi dalla Cina per lo stesso tipo di pericolo mentre il peperoncino e le altre spezie dall’India, per la presenza di contaminazioni microbiologiche e di residui chimici in eccesso, sono al terzo posto.

Una classifica che – sottolinea la Coldiretti – dovrebbe far riflettere i quasi 35 milioni di italiani, di cui 9,7 milioni regolarmente, che abbinano ingredienti italiani con prodotti provenienti da altri Paesi, come ad esempio la curcuma originaria dell’India o le bacche di goji.

Coldiretti e la black list dei cibi pericolosi. 'Pesce spagnolo nella lista nera'

Al quarto posto il pesce spagnolo, seguito da frutta, verdura e fichi secchi dalla Turchia e frutta secca dall’India – Per numero di allarmi fatti scattare nel 2015 al quarto posto della classifica si trova il pesce proveniente dalla Spagna – spiega la Coldiretti – che ha fatto registrare soprattutto contenuti fuori norma di metalli pesanti per tonno e pesce spada, mentre preoccupante è la situazione della frutta e verdura proveniente dalla Turchia con fichi secchi fuori norma per la presenza di aflatossine e i peperoni per i pesticidi”. “Al sesto posto la frutta secca proveniente dall’India con l’allarme salmonella scattato nei semi di sesamo, mentre irregolarità per le aflatossine sono state trovate nei pistacchi dall’Iran. Insomma, non si sa davvero quello che si mangia ma grazie ai consigli di Coldiretti adesso sarà più facile orientarsi per una spesa più consapevole.

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