Clima. Rallenta la circolazione atlantica: 20 anni di caldo in arrivo

Brutte notizie per gli amanti del clima freddo perché al momento è allarme temperature. La circolazione Atlantica meridionale, che trasporta l’acqua calda verso Nord e quella fredda verso Sud, sta rallentando velocemente e a causa di questo, si prevedono ben 20 anni di caldo.

Lo studio, poi pubblicato su Nature, dimostra che l’indebolimento della circolazione Atlantica meridionale può comportare un radicale surriscaldamento del pianeta terra. In merito alla questione, l’oceanografo Alessandro Crise, dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs) di Trieste ha rilevato che: “questi dati confortano un’ipotesi avanzata recentemente, cioè che l’indebolimento di questa circolazione abbia implicazioni sul sequestro della CO2 presente nell’atmosfera. L’Amoc – ha aggiunto ancora – trasforma le acque calde in acque più fredde e dense, che assorbono CO2 e vanno in profondità. Si calcola che circa il 50% della CO2 assorbita dagli oceani sia stata catturata dalle acque raffreddate da questo meccanismo, nella sua fase più vivace”.

Per arrivare a questa conclusione, i ricercatori hanno utilizzato immagini satellitari e dati provenienti dal progetto internazionale Argo, che si avvale di boe galleggianti che raccolgono dati su temperatura e salinità. In pratica, l’acqua calda e salata, giunta dai Tropici e dall’emisfero meridionale attraverso correnti superficiali, arrivata nel Nord Atlantico si raffredda e scende in profondità, per fare un nuovo giro fino in Antartide e poi ricominciare. Tuttavia questo fenomeno, chiamato anche global warming, ostacola il naturale raffreddamento dell’acqua, accelera la fusione dei ghiacci artici e immette nel sistema grandi quantità di acqua dolce, alterandone così il funzionamento.

Clima. Rallenta la circolazione atlantica: 20 anni di caldo in arrivo

Inoltre, i dati sulla temperatura di AMOC, nel tempo sono stati anche ricavati dall’analisi delle conchiglie di alcune piccole creature acquatiche in vari punti dell’Oceano Atlantico. Ricordiamo che nel corso della storia della Terra si sono registrate diverse variazioni del clima che hanno condotto il pianeta ad attraversare diverse ere glaciali alternate a periodi più caldi detti ere interglaciali.

L’aumento delle temperature sta causando importanti perdite di ghiaccio e l’aumento del livello del mare. Sono visibili anche conseguenze sulle strutture e intensità delle precipitazioni, con conseguenti modifiche nella posizione e nelle dimensioni dei deserti subtropicali.. Continua a leggere su Wikipedia

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