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Bukowski: ‘A fine anno non tiro somme. Spero di essere rimasto nel cuore di qualcuno’

Bukowski 'Amo i solitari, i diversi, quelli che non incontri mai'...

Per dire addio al vecchio e travagliato anno, oggi citiamo il celebre Charles Bukowski in una delle sue citazioni dedicate allxanno.

xA fine anno non tiro somme, la matematica non è mai stata il mio forte. Spero di essere rimasto nel cuore di qualcuno, o contrariamente nel cestino della carta di qualcun altrox.

A fine anno, un pò tutti cercano di tirare le somme di cosa è stato e di cosa poteva essere, soprattutto per quanto riguarda il ramo delle emozioni, dei sentimenti e dellxamore.

Un anno che ha dato o a tolto.

Lxamore è una componente essenziale nella vita delle persone. Ogni anno, si spera di continuare ad amare o essere amato. Chi non ha una storia o ha chiuso una relazione, invece ripone tutte le sue speranze nellxanno che verrà, quello in cui tutto torna in gioco e le sorprese devono ancora arrivare.

Non serve però il nuovo anno per cambiare i propri atteggiamenti e modi di porsi nei confronti della vita. Se si decide di cambiare dallxinterno, allora anche allxesterno tutto, o se non tutto almeno una buona parte, cambierà.

Bisogna continuare a riporre fiducia nel domani ma senza dimenticare i passi che sono stati percorsi in precedenza. Non bisogna vivere nel passato ma nemmeno dimenticarlo ma bisogna imparare da esso al fine di non commettere più gli errori vecchi.

Su Bukowski:

Noto anche con lo pseudonimo Henry Chinaski, nacque ad Andernach il 16 agosto del 1920 e morì a Los Angeles il 9 marzo 1994, lasciando un vuoto in tutti gli amanti dei suoi capolavori cinici e reali.

Ad oggi, è uno tra i poeti più letti del secolo scorso. Il suo modo di scrivere attrae e invita alla lettura. Chixè alla ricerca di un libro basato sulla schiettezza, che non si limita all’utilizzo di parole, anche forti, allora Bukowski è lo scrittore ideale.

L’autore ha avuto un vissuto particolare, che lo ha portato, inevitabilmente, a scrivere in un modo singolare e se volgiamo a volte cruento.

Il suo era considerato un linguaggio sporco appunto. Lo stile di vita dissoluto, l’alcol, le corse dei cavalli, lo squallore delle vite marginali, l’ipocrisia del ‘sogno americano’ sono i temi sui quali prendono via le sue opere.

“Post office” (1971):xSi tratta di un romanzo autobiografico davvero interessante per chi ha un debole per l’autore e che vede come protagonista l’alter ego dell’autore, Henry Chinaski, che lavora come postino.

Bukowski: ‘Quando una donna ti si rivolta contro, è finita’

Il contenuto dei suoi libri tratta della sua vita, caratterizzata da un rapporto morboso con l’alcol, appunto, da frequenti esperienze carnali e da rapporti tempestosi con le persone. La corrente letteraria a cui spesso viene associato è quella…

“Ecco il problema di chi beve, pensai, versandomi da bere. Se succede qualcosa di brutto si beve per dimenticare; se succede qualcosa di bello si beve per festeggiare; e se non succede niente si beve per far succedere qualcosa”.