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Bonus tv, come funziona e quando sarà possibile chiederlo

Ex in arrivo il Bonus tv, come funziona e quando sarà possibile chiederlo? Ecco tutti i dettagli. Prima di tutto ricordiamo che la tecnologia del digitale terrestre subirà un profondo cambiamento. La Legge di Bilancio 2018 ha previsto il passaggio, entro il 2022, al nuovo standard digitale terrestre di seconda generazione, o Dvb-T2.

Ciò accade per favorire lo sviluppo del 5G, banda larga per la telefonia mobile: a tal fine l’Europa esorta gli Stati membri a lasciare libera la banda 700 Mhz, dove attualmente viaggiano i canali televisivi, per destinarla al 5G. Dunque, i nuovi apparecchi televisori dovranno avere in dotazione Il nuovo standard Dvb-T2; il codec Hevc (High efficiency video coding) al posto degli attuali Mpeg2/Mpeg4 per la compressione dei dati senza alterare la qualità dell’immagine. Tale bonus sarà destinato all’acquisto di nuovi televisori Dvb T2 o nuovi decoder.

Allxarticolo 89 della nuova legge di Bilancio 2018, è infatti previsto un contributo economico a favore delle famiglie al fine di sostenerle nei costi di acquisto di nuove apparecchiature di ricezione televisiva tv o decoder a causa dello switch-off televisivo, ossia, del passaggio alla nuova tecnologia che avverrà dal 1° luglio 2022.

LxUnione Nazionale dei Consumatori ha stimato che il cambio di frequenze comporterà una spesa media di 300 euro a famiglia e che i soldi messi a disposizione del bonus potrebbero non essere sufficienti. al primo Luglio del 2022 saranno funzionanti solo quelli con tecnologia Dvb T2 e degli altri decoder provvisti di un nuovo digitale terrestre 2.0. Questo vuol dire che tra qualche anno si viaggerà su frequenze a 700 megahertz.

Non tutti dovranno sostituire il proprio televisore. Infatti se la tv è stata acquistata dopo il primo Gennaio 2017 dovrebbe avere già la tecnologia Dvb T2 incorporata. Se invece lxapparecchio è stato comprato prima del primo Luglio 2016, bisogna verificarne lo stato e considerare se è necessario lxacquisto di un decoder. Insomma, si tratta di una vera spesa che peserà sulle tasche degli Italiani. Ricordiamo anche che la Commissione europea, per favorire lo sviluppo del 5G, ha fissato al 2020 per tutta Europa lo swicth off per la liberazione della banda 700 prevedendo la possibilità per gli Stati membri di arrivare al 2022 per completare il percorso.