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Al via allo studio per il vaccino universale contro l’influenza

Sta per partire in Inghilterra la sperimentazione, la prima al mondo, su 500 volontari per testare un vaccino capace di funzionare contro tutti i virus A dellxinfluenza. Un vaccino universale davvero unico nel suo genere.

Lxobiettivo dello studio è valutare la sicurezza del vaccino, la durata della risposta immunitaria e la sua efficacia negli anziani. Questa parte della sperimentazione rientra allxinterno di uno studio più vasto su oltre 2000 volontari che si farà nellxarco di due anni. Per capire come funziona il vaccino, bisogna pensare al virus influenzale come ad una sorta di cuscino puntaspilli. Gli attuali vaccini usano le proteine che si trovano sulla superficie del virus (le capocchie dello spillo) per stimolare il sistema immunitario a produrre gli anticorpi necessari a combattere lxinfluenza.

Anche senza arrivare alle grandi pandemie del passato, nuovi ceppi epidemici compaiono ogni 1-2 anni, per le mutazioni spontanea di una o dellxaltra delle due proteine di superficie (neuraminidasi e emagglutinina). Da qui la ricerca di unxaltra proteina, costante nellxevoluzione del virus, che possa aumentare il potenziale immunogenico, quando usata nel vaccino.

A questo scopo è stata studiata la proteina M2, una proteina, come la neuraminidasi e lxemagglutinina, presente nella membrana di tutti i virus influenzali. Si tratta di una proteina piccola, lunga solo 97 aminoacidi, di cui 24 sono esposti sulla superficie del virus. La proteina M2 è espressa abbondantemente sulla superficie delle cellule infettate con il virus dellxinfluenza A, come anche, ma in minor concentrazione, sulla superficie del virus.

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A sviluppare il vaccino è il Jenner Institute dellxuniversità di Oxford, insieme ad unxazienda spin off nata dallxistituto, con il supporto dellxIstituto nazionale di ricerca sanitaria inglese. Saranno invitati a partecipare 10.000 anziani con più di 65 anni residente nel Berkshire e Oxfordshire. I vaccini tradizionali, solitamente, devono essere aggiornati ogni anno sulla base dei nuovi ceppi di virus in circolazione.

In realtà, sarebbero stati messi a punto non uno, ma ben due vaccini universali: uno sarebbe specifico per il territorio americano e andrebbe a coprire il 95% dei ceppi che circolano negli Stati Uniti, mentre l’altro appunto sarebbe più globale, andando a coprire l’88% dei ceppi virali che circolano nel mondo. La notizia arriva in un momento dell’anno in cui tradizionalmente si fanno previsioni sull’epidemia influenzale in arrivo