3 buoni motivi per bere (o non bere) il caffè.
Il caffè, la bevanda più consumata al mondo dopo lâacqua, è uno degli alimenti più studiatix
à molto recente la notizia che è stato sequenziato il genoma della pianta e tre recenti studi ci raccontano come, e perché, la pausa caffè al lavoro o prima di un pomeriggio di studio può essere (o meno) una buona idea.
CAFFÃ+PISOLINO
La prima notizia è perfetta per chi ha lâabitudine di bere il caffè dopo il riposino pomeridiano. Sbagliato: il caffè va bevuto prima. Secondo diversi studi, tra i quali uno della Loughborough University (Regno Unito), la caffeina, contrariamente a quanto si crede, non ci impedisce di dormire, anzi, ci fa riposare meglio. Un caffè e un pisolino, insomma, sono il modo migliore per affrontare il resto della giornata. La spiegazione scientifica è questa: la caffeina inibisce lâadenosina, la sostanza chimica che provoca sonnolenza. Lâeffetto energizzante della caffeina, però, arriva dopo 20 minuti.
CAFFEx:
Ma adesso uno studio della Boston University Henry M. Goldman School of Dental Medicine, ci dice che ha un ruolo importante nella nostra salute dentale: gli antiossidanti contenuti nel caffè avrebbero effetti protettivi contro le malattie della bocca, aiutando nella riduzione del numero di perdita ossea parodontale.
PRESSIONE ALTA.
Chi soffre di pressione alta dovrebbe scegliere il decaffeinato. O quantomeno non consumare più di tre tazzine al giorno. Contrariamente a quanto affermato da studi precedenti il caffè non abbasserebbe il rischio di diabete di tipo 2, anzi, lo aumenterebbe. A sostenere questa tesi, invece, una ricerca interamente italiana condotta presso lâOspedale di San Daniele del Friuli di Udine, secondo la quale sarebbe a rischio chi soffre di ipertensione ed è âpredisposto geneticamenteâ.
 Gli studiosi hanno sottoposto 639 bevitori di caffè ipertesi tra i 18 e i 45 anni al test del genotipo CYP1A2 (enzima che metabolizza la caffeina): il 42% ha metabolizzato velocemente la caffeina, il 58% lâha invece metabolizzata lentamente e, in questi soggetti, è stato riscontrato un aumento di glucosio nel sangue.
Nel corso di sei anni, al 24% dei soggetti è stata diagnosticata una forma di pre-diabete: chi assumeva da uno a tre caffè al giorno rischiava il 34% in più; chi ne assumeva di più, ed era lento metabolizzatore di caffeina, rischiava addirittura il 50%.
Fonte Focus